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iis civibus
a quella guerra;

civibus probis
buoni cittadini

angesilaus civibus iis
quei cittadini di angelilao

civibus armis exercendis
civibus armis exercendis

urbis moenia a civibus
mura della città

patria civibus amanda est.
la patria deve essere amata dai cittadini.

ecquid civibus carius est pace ?
cosa è più cara della pace ai cittadini?

dicebant mox tyrannum a civibus necatum iri
sarebbe stato ucciso

epaminondas ab omnibus civibus maxime amabatur.
epaminonda era grandemente amato da tutti i concittadini.

rei republicae salus omnibus civibus cordi est
dio è il creatore di tutte le cose

tyrannus civibus suis infestus est suo desiderio libertatis
il tiranno è ostile ai suoi connazionali

in animo meo numquam pax erit cum civibus a quibus
mano nuomone, aš niekada bus taika

civitatis salus civibus probis magnopere cordi esse debet
i cavalieri, ei piedi, erano un impedimento alla lotta

dicebant mox tyrannum a civibus necatum iri necatum iri
sarebbe stato ucciso

antuquis temporibus honores non solum nobilibus civibus patebant
gli onori non erano aperti solo ai nobili cittadini

septem igitur diebus convivii flebat apud eum tandemque die septimo cum ei molesta esset exposuit quae statim indicavit civibus sui
essa gli pianse attorno, durante i sette giorni del banchetto; il settimo giorno sansone glielo spiegò, perché lo tormentava, ed essa spiegò l'indovinello ai figli del suo popolo

il senato, fondato dallo stesso romolo, era il supremo organo di governo dello stato romano. romulus, postquam urbem romam condidit, centum ex senioribus («cento tra i più anziani») civibus legit, quos («che», acc. m. pl.) propter senectutem senatores appellavit, atque eorum consilio auxilioque regnavit. senatorum numerus prope idem («quasi identico») fuit sub aliis regibus, sed postquam reges urbe expulsi sunt et res publica instituta est, senatorum numerus
il senato, fondato dallo stesso romolo, era il supremo organo di governo dello stato romano. romolo, dopo la fondazione della città di roma, legge ai cittadini cento anziani ("un cent tra i più anziani"), che chiama senatori per la sua vecchiaia, e regna con i loro consigli e aiuti. il numero dei senatori era quasi lo stesso (come se fosse identico) sotto altri re