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e vicende narrate, appartenenti al ciclo carolingio e tramandate da nove manoscritti dell'xi sec., rappresentano la battaglia tra la retroguardia dell'esercito di carlo magno, al comando del paladino orlando, e i saraceni di spagna. lo scontro si svolge nel valico pirenaico di roncisvalle, dove l'esercito saraceno tende un'imboscata alla retroguardia franca grazie al tradimento di gano di maganza, patrigno di orlando (in realtà, il poema altera la verità storica della battaglia, che si svolse tra franchi e baschi, alla luce dell'ideologia imperante nell'epoca, ovvero la reconquista dei territori cristiani). nel corso dello scontro, il conte orlando, grazie alla spada durlindana, fa strage di saraceni e manifesta tutto il suo valore militare. ad un certo punto, la situazione si fa disperata per orlando e i cristiani, ma il paladino rifiuta il consiglio, datogli da oliviero, di chiamare aiuto con il suo corno. solo quando cadono tutte le speranze di salvezza, l'eroe decide di suonare il suo corno, l'olifante, per richiamare l'attenzione del re carlo e del resto dell'esercito. poco dopo, orlando, ferito a morte, cade al suolo. l'eroe cerca invano, nei suoi ultimi istanti di vita, di spezzare la sua spada, contenente reliquie che non dovevano cadere nelle mani degli infedeli. all'arrivo dell'esercito di carlo i saraceni vengono sconfitti, ma il destino di orlando è ormai segnato. il paladino muore e viene condotto in paradiso da una schiera di angeli.
larousse
