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bacoli also lies on the territory of cuma. and cuma represents a focal point in roman and ancient culture.
bacoli è anche sul territorio di cuma. e cuma rappresenta un punto fondamentale della storia della cultura romana e della cultura antica. a cuma, sbarcarono i primi greci. e c’è una presenza magica: l’antro della sibilla. non so se glielo ho detto, ma ho fatto un servizio fotografico all’interno dell’antro.
a short video show, with film recordings and exclusive interviews dedicated to the multi-faceted artist from bacoli.
una breve rassegna video, con filmati e interviste esclusive, dedicata al poliedrico artista di bacoli.
my parents were from bacoli and my grandparents from procida. in fact, the surname ambrosino comes from the island of procida. a beautiful island.
i miei genitori erano di bacoli e i miei nonni erano di procida. infatti, il cognome ambrosino è originario dell’isola di procida. una bella isola.
in the territory of bacoli we find places and names full of history: baia, miseno, miliscola, torregaveta, fusaro and cuma.
nel territorio di bacoli ritroviamo luoghi e nomi carichi di storia: baia, miseno, miliscola, torregaveta, fusaro e cuma.
wherever you dig in bacoli, there are works from roman times. some have been enhanced, others destroyed over time, but the most beautiful pieces can be admired.
molto antica. a bacoli, dovunque si scavi, ci sono opere di epoca romana. alcune sono state valorizzate, altre distrutte nel tempo, ma le cose più belle si possono ammirare.
a painter like ferdinando ambrosino, born in 1938, with a brief and long career, should be approached with caution. his paintings must be seen again and again and almost heard, for they all have a common matrix: the marine origin, inherited from the native land, bacoli, epicentre and, we might say, epitome of a universe that was beaten, sounded, destroyed and rebuilt, from chaos to a continuous order, by the phlegraean myth.
a un pittore come ferdinando ambrosino, nato nel 1938, dalla breve e dalla lunga carriera, bisogna avvicinarsi con cautela; bisogna vedere e rivedere le sue tele e quasi ascoltarle perché tutte hanno una matrice comune: l’origine marina, ereditata dalla terra nativa, bacoli, epicentro e, si potrebbe dire, epitome di un universo che fu battuto, scandagliato, distrutto e ricostruito, da un caos a un ordine continuo, dal mito flegreo.