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così possiamo dire con fiducia: che mi potrà fare l'uomo
daymi i nețkel, nezmer a d-nini : sidi ṛebbi d amɛawen-inu, ulac ayen ara aggadeɣ ;d acu i gezmer a yi-t-ixdem wemdan ?

noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato»
walit s yiman nwen ! nukni ur nezmir ara a nessusem ɣef wayen neẓra d wayen nesla.

infatti non abbiamo portato nulla in questo mondo e nulla possiamo portarne via
axaṭer ur d-newwi yid-nneɣ acemma ɣer ddunit, akken daɣen ur nezmir a nawi acemma yid-nneɣ m'ara nemmet.

per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al padre in un solo spirito
axaṭer yis i nezmer am kunwi am nukni, a nqeṛṛeb meṛṛa ɣer baba ṛebbi, s yiwen n ṛṛuḥ iqedsen.

quando mettiamo il morso in bocca ai cavalli perché ci obbediscano, possiamo dirigere anche tutto il loro corpo
ma yella nerra aleggam deg yimi n uɛewdiw iwakken a ɣ-yaɣ awal, lǧețța-ines meṛṛa txeddem akken nebɣa.

diceva: «a che cosa possiamo paragonare il regno di dio o con quale parabola possiamo descriverlo
yenna daɣen : ?er wacu i nezmer a nmettel tageldit n ṛebbi, neɣ anwa lemtel ara d-nawi fell-as ?

a colui che in tutto ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che gia opera in noi
sidi ṛebbi ixeddem deg-nneɣ s tezmert-is, yețțak-aɣ-d akteṛ n wayen akk i s-neṭṭalab d wayen akk i nețxemmim ;

così noi possiamo gloriarci di voi nelle chiese di dio, per la vostra fermezza e per la vostra fede in tutte le persecuzioni e tribolazioni che sopportate
newweḍ armi nețzuxxu yis-wen di yal tajmaɛt n watmaten, nețțawi-kkun d lemtel axaṭer ɣas akken tenneɛtabem tețwaqehṛem, tṣebrem, teṭṭfem di liman-nwen.

il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da dio
ițṣebbiṛ-aɣ di lemḥayen-nneɣ iwakken s ṣṣbeṛ i ɣ-d-ifka, a nizmir ula d nukni a nṣebbeṛ wid yellan di lemḥayen.

allora gli dissero: «quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? quale opera compi
nutni nnan-as : ihi acu n lbeṛhan ara ɣ-d-tessekneḍ akken a namen yis-ek ? d acu ara txedmeḍ ?

per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova
s weɣḍas, nețwamḍel yid-es iwakken, nukni daɣen a d-neḥyu akken i d-yeḥya lmasiḥ si ger lmegtin s tezmert n ṛebbi, a nekcem di tudert tajḍiṭ.

c'è il rischio di essere accusati di sedizione per l'accaduto di oggi, non essendoci alcun motivo per cui possiamo giustificare questo assembramento»
atan nuggad ad ccetkin fell-aɣ ɣef wayen yedṛan ass-agi imi ulac sebba ara nefk ɣef wunejmaɛ-agi. mi gfukk ameslay, iserreḥ i lɣaci, yefra unejmaɛ.

ai ricchi in questo mondo raccomanda di non essere orgogliosi, di non riporre la speranza sull'incertezza delle ricchezze, ma in dio, che tutto ci dà con abbondanza perché ne possiamo godere
weṣṣi imeṛkantiyen n ddunit-agi iwakken ur ssemɣaṛen ara iman-nsen, ur țkalayen ara ɣef cci n ddunit ur nesɛi laman, meɛna ad țeklen ɣef sidi ṛebbi i ɣ-d-ițțaken lxiṛ s tugeț iwakken a nili di lfeṛḥ.

alzati quindi gli occhi, gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a filippo: «dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?»
akken i gwala lɣaci iteddu-d ɣuṛ-es, sidna Ɛisa yenṭeq ɣer filibus yenna-yas : ansi ara d-naɣ aɣṛum i wannect agi n lɣaci ?

gesù disse loro: «voi non sapete ciò che domandate. potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?». gli risposero: «lo possiamo»
sidna Ɛisa yenna-yasen : ur teẓrim ara ayen akka i yi-d tessuturem. eɛni tzemrem aț-țeswem lkas-agi n lemṛaṛ ara sweɣ ? neɣ tzemrem a d-tɛeddim seg weɣḍas-agi s wayes ara țwaɣeḍseɣ ?