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immunofluoreszenz
immunofluorescenza
Last Update: 2014-12-09
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immunofluoreszenz an organabklatschpräparaten oder gefrierschnitten endemische gebiete
immunofluorescenza su preparati per impressione o su sezioni al criostato regioni conformi edemiche regioni conformi non endemiche
immunofluoreszenz anwendung bei der diagnose : organabklatschpräparate, gefrierschnitte, zellkulturen, kontrolle der reaktion n°
immunofluorescenza - applicazione alla diagnosi : preparati per impressione, sezioni al criostato, colture cellulari, controllo della reazione nc nc
entwicklung spezifischer methoden für die frühdiagnose der rinderleukose ein schließlich untersuchungen über die anwendung der immunodiffusionsverfahren, der immunofluoreszenz und der ver fahren der radio-immunologie.
indagini per l'accertamento dell'esistenza di un periodo di latenza (assenza di sintomi, con il virus già presente) e delle modalità di insorgenza e di evoluzione di questo stadio, studi sullo sviluppo della leucosi, ivi compreso lo studio del ruolo svolto dalle particelle tipo c, e della tra smissione tramite le cellule riproduttive femminili e lo sperma.
testverfahren: der nachweis viraler dna zur erregeridentifizierung durch immunofluoreszenz oder immunozytochemie nach den in den einschlägigen abschnitten des oie-handbuchs beschriebenen protokollen ist die gängigste methode.
test da utilizzare: il metodo diagnostico preferito è l'individuazione del dna del virus tramite prove di immufluorescenza o immunocitochimica, conformemente ai protocolli descritti nelle pertinenti sezioni del manuale uie.
inokulation von kulturen : hamadsorption immunofluoreszenz kombinierte ff«amadsorption und immunofluoreszenz a nach der technik des patronato von madrid (nachweis des antigens)
inoculazione in colture : emoadsorbimento immunofluorescenza emoadsorbimento associato ad immunofluorescenza precipitazione in agar a secondo la tecnica del patronato di madrid (ricerca dell'antigene)
die interpretation wird abgesichert durch : den nachweis des nichtfluoreszierenden kernes die anwesenheit von zytoplasma einschlüssen mit starker fluoreszenz die spezifische immunofluoreszenz vom granulierten typ, die bei den zellen am ende der infektion auftritt, erscheint uns allein nicht ausreichend zur erstellung einer diagnose.
la certezza di una esatta interpretazione é determinata da : presenza di corpuscoli d'inclusione citoplasmatici fortemente fluorescenti, evidenziamento del nucleo non fluorescente, 1'immunofluorescenza specifica di tipo granulare che presentano le cellule a termine del processo infettivo non ci sembra, di per se stessa, costituire elemento sufficiente per effettuare una diagnosi
- bis auf wenige ausnahmen zeigen schweine, die mit rinder-diarrhoe-virus behandelt waren, keine antikörper, die mit seroneutralisation in gegenwart von stamm pav-1 nachweisbar wären, auch nicht bei seroneutralisationsversuchen nach der technik von torlone et al. (1968), bei welcher man andere virusstämme und immunofluoreszenz zur entdeckung von nicht neutralisiertem virus benutzt.
coggins & sheffy (1961) e robson & coll. (i96i) hanno utilizzato per primi il ceppo di virus citopatogene a (pav1) della peste suina isolato da gillespie & coll. (i960), per prove di sieroneutralizzazione successivamente, coggins & baker (i964) hanno standardizzato la loro tecnica stabilendo curve di sieroneutralizzazione in funzione delle dosi di virus e di anticorpi. utilizzando vari lotti di cellule rena li di suino in coltura primaria, questi autori hanno dimostrato che, con una quantità fissa di virus, con diluizioni di siero di 5 in 5 β con 3 tubi di coltura cellulare per diluizione si possono ottenere risultati esenti da errori rilevanti. procedendo allo studio della varianza dei risultati ottenuti con 66 sieri diversi, hanno constatato che con differenti lotti di virus e di cellule, la varianza è di 0,06 e lo scarto di ± 0,25 unità logaritmiche, e che pertanto la titolazione di un siero isolato dovrebbe essere precisa in ogni caso mediante diluizioni in ragione di tre, corrispondente a 0,5 unità logaritmiche. van bekkum (i966) ha applicato la tecnica di sieroneutralizzazione del ceppo pav1 allo studio della reazione sierologica di suini trattati con il vaccino al cristal violetto ed è giunto alla conclusione che il test è valido se si utilizza una quantità fissa di virus e diluizioni progressive di siero. (cf. scheda tecnica n° 6)