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in sapiente
nel saggio

molto sapiente
uomo molto sapiente

te nunquam sapiente
non sarai mai solo

lux omnia sapiente docet
insegna tutto

inscius coram sapiente lapis
detrah9l inam decise cresunt

non multi homines sunt sapiente beatiores
molte persone sono abbastanza sagge da non essere più felici

atque utinam taceretis ut putaremini esse sapiente
magari taceste del tutto! sarebbe per voi un atto di sapienza

libenter enim suffertis insipientes cum sitis ipsi sapiente
infatti voi, che pur siete saggi, sopportate facilmente gli stolti

quae non exaudiet vocem incantantium et venefici incantantis sapiente
innàlzati sopra il cielo, o dio, su tutta la terra la tua gloria

pater omnem spem in filiis reponebat quos sapiente educaverat.
il padre riponeva tutta la sua speranza nei figli che aveva educato saggiamente.

nunquam perfectis non est, et si quis sapiente sunt, es parva
nessuno è perfetto e se qualcuno crede di esserlo è stupido

ideo timebunt eum viri et non audebunt contemplari omnes qui sibi videntur esse sapiente
perciò gli uomini lo temono: a lui la venerazione di tutti i saggi di mente

videte itaque fratres quomodo caute ambuletis non quasi insipientes sed ut sapiente
vigilate dunque attentamente sulla vostra condotta, comportandovi non da stolti, ma da uomini saggi

itaque misi heliezer et arihel et semeam et helnathan et iarib et alterum helnathan et nathan et zacchariam et mesolam principes et ioarib et helnathan sapiente
allora ho mandato a chiamare i capi elièzer, arièl, semaia, elnatàn, iarib, natàn, zaccaria, mesullàm e gli istruttori ioiarib ed elnatà

minerva sapiente dea olea sacra erat proserpinae inferorum reginae nigra cupressus lupiter saturni edt rheae filius deorum pater erat in olympo habitat et in solio eburneo sedebat
la minerva della saggezza, la dea dell'olio sacro, era la vendemmia dei melograni della regina: era vestita di lana nera e mangiava una canna di grano: il figlio degli dei, il padre degli dei, abitava sull'olimpo e sedeva su un trono d'avorio.

et dixerunt venite et cogitemus contra hieremiam cogitationes non enim peribit lex a sacerdote neque consilium a sapiente nec sermo a propheta venite et percutiamus eum lingua et non adtendamus ad universos sermones eiu
ora essi dissero: «venite e tramiamo insidie contro geremia, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti, né il consiglio ai saggi, né l'oracolo ai profeti. venite, colpiamolo per la sua lingua e non badiamo a tutte le sue parole»